16.8.11

PREZZI FARMACI GONFIATI

Gonfiati prezzi farmaci in Prontuario, truffa miliardaria a Ssn

Avrebbero gonfiato notevolmente i prezzi di vendita dei farmaci commercializzati, ottenendo un indebito rimborso di oltre un miliardo di euro dal Servizio sanitario nazionale. È questa l'accusa rivolta dalla Procura della Repubblica di Firenze alla multinazionale Bristol Myers Squibb (Bms) Italia, che, secondo quanto riportato dall'Ansa, avrebbe messo in atto la truffa assieme al gruppo Menarini. Nel corso della giornata di ieri, sono state effettuate delle perquisizioni della Guardia di Finanza nei confronti della società. L'ipotesi degli inquirenti è che entrambi i gruppi industriali abbiano messo in atto comportamenti finalizzati a ottenere in modo irregolare, l'inserimento nel Prontuario farmaceutico nazionale, di farmaci commercializzati dalle due aziende, a prezzi notevolmente gonfiati rispetto al costo effettivamente sostenuto. Oltre alle perquisizioni nelle sedi della multinazionale, gli uomini della Gdf hanno notificato a Bms il decreto di fissazione dell'udienza per l'applicazione di misure cautelari ai sensi della decreto legislativo 231 (divieto di contrattare con la pubblica amministrazione. L'ipotesi di frode su cui lavorano gli inquirenti non riguarderebbe la qualità dei farmaci bensì l'illecita sovrafatturazione dei costi sostenuti dalla Bms Italia per l'acquisto dei principi attivi (pravastatina, fosinopril, captopril, aztreonam) utilizzati per la produzione e la vendita di farmaci impiegati nella cura di malattie cardiache e di battericidi, per i quali e previsto il rimborso da parte del Servizio sanitario nazionale. La vicenda è collegata all'inchiesta che la procura di Firenze sta conducendo sul gruppo Menarini, nella quale sono indagati i vertici dell'azienda. Secondo i magistrati, il gruppo, attraverso società che avevano il compito di aumentare il costo dei principi attivi acquistati, era riuscito a ottenere un prezzo di vendita dei farmaci più alto rispetto al prezzo reale. In questo contesto la Bristol Myers Squibb, fin dal 1984, avrebbe concesso al gruppo Menarini la licenza non esclusiva per il confezionamento e la vendita in Italia di farmaci, preparati sulla base proprio di quei principi attivi, con l'indicazione dei prezzi alterati in aumento, a seguito della sovrafatturazione degli stessi principi attraverso complesse operazioni commerciali internazionali tra società dello stesso gruppo Bms.